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Perché il consulente di carriera non è un agente immobiliare.

 

Manifesto di Desperate Workers

Da anni aiuto le persone a cercare o cambiare lavoro.
L’ho sempre fatto per passione, non per profitto.
Perché la consulenza di carriera non dovrebbe essere un lusso.

 

Un giorno, stanco dell’ennesimo post-pubblicità travestito da consiglio, ho deciso di fare un esperimento.

Ho contattato un consulente di carriera, uno di quelli molto attivi sui social.
Mi sono finto interessato. Ho prenotato la famosa “prima chiamata gratuita”.

 

Disponibilità immediata. Mi propone un incontro online già per il giorno stesso.
Lo rimando alla settimana successiva.

 

L’incontro arriva.
Non è una consulenza. È una vera e propria vendita in stile Mondial Casa.
Un tentativo maldestro di convincermi a comprare un “percorso”.

Ore di video registrati e 2 incontri live.
Poi spara il prezzo: €1.500 + IVA. Promo a tempo, ovviamente.
Il prezzo di listino è €2.000 + IVA, ma posso “approfittare” dell’offerta entro 4 giorni.

 

Mi spiega che il servizio è riservato a candidati “idonei”.
Il giorno dopo mi comunica che sono idoneo. Quando si dice fortuna.
Declino. Mi ricontatta. Declino di nuovo. Insiste.
Non rispondo più.

 

Fine della storia? Non proprio.

 

Durante l’incontro precisa che segue al massimo 5 clienti al mese.
Faccio due conti: 5 clienti a €1.500 fanno €7.500 al mese.
€90.000 all’anno. Più del reddito medio.

 

Ma il punto non è quanto guadagna (o quanto prova a guadagnare).
Il punto è chi paga.
Neodiplomati, neolaureati, persone alle prime armi.

Persone che investono tutto in una promessa.
 

E a distanza di anni? Nessun salto di carriera. Nessuna svolta.
La carriera dei clienti che lasciano la testimonianza parla chiaro.

 

Tre domande. Tre verità.

 

1. Perché i consulenti di carriera non dicono subito il costo del servizio?
Perché nessuno li contatterebbe.
Perché nessuno consiglierebbe a un amico di spendere €1.500.
Perché la “promo” è solo un trucco da venditore.

 

2. Perché la consulenza costa così tanto?
Perché il consulente di carriera non dovrebbe essere un agente immobiliare?

 

L’agente immobiliare vende case.
Mette in contatto chi compra e chi vende, organizza visite, verifica documenti.
E prende una commissione: spesso il 5% del valore dell’immobile.
Su una casa da €300.000, sono €15.000.
Un importo sproporzionato rispetto al tempo e alle competenze richieste.
Ma non si paga il servizio. Si pagano i costi del sistema: uffici in zone centrali, vetrine, franchising, personale.

 

Lo stesso vale per il consulente di carriera.
Non paghi il valore del servizio.
Paghi il suo marketing, la sua visibilità, il suo stile di vita.
I suoi 5 clienti al mese devono garantirgli uno stipendio.
Il prezzo non nasce dal valore. Nasce dal bisogno di guadagno.

 

3. Perché pubblicano continuamente contenuti sui social?
Perché devono restare visibili.
Ma i contenuti sono vuoti, ripetitivi, scollegati dalla realtà.
“Come scegliere la foto perfetta per il tuo CV!”
“Il look giusto per il colloquio!”
Davvero?
Io pensavo di andare vestito da Jack Sparrow…

 

Like zero. Commenti zero. Valore zero.
Effimero il contenuto, effimero il consulente.

 

Per questo nasce DW.

€100. Dodici mesi. 
Curriculum, ricerca del lavoro, preparazione del colloquio.

Nessun abbonamento. Nessuna sorpresa. Nessuna finta promo.

 

Niente post inutili. Solo contenuti che contano.
Brani da saggi e narrativa.
Per capire il lavoro, le persone, la società.
Perché cercare lavoro è anche cercare senso.

 

Buona lettura.